L'attesa c'è. Si c'è crisi e il mercato delle due ruote ancora stenta a decollare, lo sport poi ancora si lecca le ferite in Europa della scelta scellerata di consegnare la MotoGP alle pay tv, ma tra poco si ricomincia. Quella che sta per cominciare è l'ultima stagione mista, poi basta Bridgestone (ci sarà la Michelin nel 2016) e centraline miste con l'arrivo l'anno prossimo dell'hardware unico previsto dal nuovo regolamento.
Il calcio d'inizio è per il 29 marzo, ma il via non ufficiale, quello dei primi test della Malesia porta con se ancora più aspettative. Dai primi tre giorni di prove che si svolgeranno dal 4 al 6 febbraio in Malesia, potremo già vedere - più o meno - come la stagione inizierà.
Ci saranno 15 squadre e 25 piloti, tre case giapponesi (Honda, Yamaha e Suzuki) e due case italiane (Ducati ed Aprilia), una pista lunga e impegnativa e tanto materiale da provare. Storicamente queste prime prove saranno le più seguite dai media, quindi avremo qualcosa da commentare e storicamente chi fa bene nei primi due test della stagione ha buone probabilità di vincere il mondiale.
Lo scorso anno Marquez non c'era. Si era fatto male in allenamento e aveva saltato le prime prove dell'anno, lui dunque è fuori dalla statistica anche se l'anno precedente lo spagnolo insieme alla sua Honda avevano bastonato tutti, al debutto.
L'attesa maggiore c'è per gli outsider. C'è da verificare la competitività delle Ducati ufficiali che non saranno ancora nella loro veste definitiva. Gigi Dall'Igna non ha nascosto che la moto che vedremo a Sepang sarà una GP 14.3, quindi una variante dell'ultima D16 guidata da Iannone e Dovizioso la scorsa stagione. Da vedere in casa Ducati come andranno sulle GP 14(.qualcosa) sia Yonny Hernandez che Danilo Petrucci. Il ternano che aveva fatto bene a Valencia soprattutto sotto l'acqua, ora si troverà ad affrontare una delle sue piste non preferite con una moto ancora tutta da scoprire. Dalla sua Petrux ha la grande voglia di fare bene, e questo è già un aspetto positivo. In Ducati debutteranno i due Avintia Mike di Meglio ed Hector Barberà (che ha usato la D16 anche durante la scorsa stagione da Aragon).
In casa Aprilia si sta lavorando sodo per permettere ad Alvaro Bautista e Marco Melandri di fare bella figura nei test. Il super motore figlio di Mario Manganelli visto poco a Valencia ha passato gli ultimi due mesi al banco prova e sembra aver guadagnato affidabilità e cavalli (il che non è per niente male). Ma un conto è il banco e un conto sono le prove con il propulsore sul telaio e con le ruote che girano. Queste cose in Aprilia le sanno bene ed è forse anche per questo che tutto il lavoro di questi mesi è avvolto in un silenzio che sa più di prudenza che di mistero. Con una moto di Noale ci sarà anche Alex De Angelis che quest'anno inizierà la stagione nella classe regina, non come lo scorso anno che è riuscito a salire in corsa. De Angelis ha fatto solo pochi giri a Valencia con la ART ex Petrucci, poi la pioggia lo fermò ai box, nei primi test della stagione avrà la possibilità di fare molti chilometri in sella alla moto italiana.
Nel silenzio più assoluto in questi mesi sono stati anche i piloti del Team NGM Forward, Stefan Bradl e Loris Baz. Il francese è nelle condizioni di De Angelis: ha bisogno di fare chilometri, mentre il tedesco si deve ancora rendere conto della scelta fatta durante la scorsa stagione, quella di lasciare una moto ufficiale per andare su una moto Open clienti. Il talento di Stefan non si discute, le scelte, forse si.
Ci sono anche da tenere sotto controllo i due piloti di Aspar. Dopo la bufera che ha investito il team owner Jorge Martinez sull'inchiesta che riguarda la F1 a Valencia, la squadra sembra continuare il suo percorso di avvicinamento al mondiale come sempre. Eugene Laverty e Nicky Hayden sono due piloti sicuri. L'americano sarà il capo squadra, mentre l'irlandese dovrà dimostrare di aver meritato il passaggio in classe regina. In casa Honda c'è sicuramente da dare un occhio al Team LCR e al Marc VDS. Il primo schiera Cal Crutchlow e Jack Miller. L'inglese si deve ancora affiatare con la RC213V, il secondo si deve abituare alla moto, alla potenza, al peso, alla velocità... Per il magnate Marc Van Der Straaten è arrivato infine il gran momento del debutto in MotoGP con una squadra propria. Il conte belga stava per compiere il passo già tre anni fa con la Suter, poi fece un passo indietro. Ora con l'amato Scott Redding e con la Honda ufficiale l'occasione per fare bene c'è, ma davanti ci sono sempre Marquez, Pedrosa, Rossi, Lorenzo...
La Suzuki, infine, ha dalla sua la grande voglia di fare bene dei suoi due giovani piloti, Aleix Espargarò e Maverick Vinales, ma come l'Aprilia dopo i test di Valencia, ha avuto molto lavoro da fare in inverno, tutto da verificare a Sepang.