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IMGP: I Padroni delle Corse - Terza Parte - In "trust" we trust
Scritto il 2014-09-23 da Flavio Felsina su Infomotogp

Questa terza parte de I Padroni delle Corse (Parte 1, Parte 2) affronterà le complesse ramificazioni di interessi nel mondo delle corse della Dorna.

La società spagnola che organizza la MotoGP, infatti, non si limita a questo campionato, ma di fatto controlla, ogni anno in maniera crescente, le competizioni su pista di alto livello a livello globale.

Come abbiamo avuto modo di vedere nella prima parte della nostra inchiesta, la Dorna dal 2012, attraverso l'acquisizione da parte della controllante Bridgepoint della Infront, gestisce anche il campionato del mondo Superbike.

In un colpo solo, dunque, la società guidata da Carmelo Ezpeleta si è ritrovata a non avere più alcun tipo di concorrente, trovandosi in tasca anche il secondo mondiale di moto, quello riservato alle derivate di serie. Per Bridgepoint, comunque, non si è trattato di un acquisto indolore. L'operazione, come riportava Repubblica.it all'epoca, costò ben 600 milioni di euro. Naturalmente con l'operazione Infront, Bridgepoint non comprò solo la Superbike, ma anche i diritti di alcuni tra i più importanti eventi calcistici internazionali. Si tratta di una torta considerevole anche se come abbiamo visto nel 2013, a fronte dei 600 milioni spesi siano tornati al fondo inglese solo 238 milioni, come scritto sullo stesso bilancio pubblicato sul sito Bridgepoint.

Per Dorna, comunque, l'arrivo nel portafoglio di Infront e di Superbike è solo un altro tassello nella conquista del controllo delle più importanti manifestazioni motociclistiche. Precedentemente, infatti, la società spagnola, aveva già messo le mani sul campionato inglese Superbike (la BSB) tramite la sua filiale Dorna UK e precedentemente aveva preso il controllo del CEV, il campionato spagnolo velocità, che ha valore di campionato europeo dalla scorsa stagione. Proprio il CEV sta facendo parlare di se in questi mesi, grazie e soprattutto a due aspetti: la visibilità che da a chi ci corre e la famigerata "legge Quartararo". Il primo aspetto riguarda la convenienza di correre nel CEV rispetto ad altri campionati. Noi di Infomotogp.com ne avevamo già parlato confrontando i costi del campionato spagnolo a quelli del CIV (leggi QUI), poi c'è il fatto visibiltà per squadre e piloti che godono in Spagna di copertura televisiva nazionale su emittenti di primo piano e internazionale con SKY in Italia (che segue anche il CIV). Il secondo aspetto riguarda la norma detta "legge Quartararo" istituita dalla FIM ad hoc per il pilota francese Fabio Quartararo che vincerà per la seconda volta il CEV in questa stagione. Con la nuova norma il pilota del CEV che vinca il titolo, potrà correre nel mondiale anche se non ha raqggiunto l'età minima di 16 anni prevista dal regolamento. Grazie a questo escamotage, Quartararo potrà correre dalla prima gara il mondiale 2015 della Moto3 in Qatar il 29 marzo, senza dover aspettare di compiere gli anni il 20 aprile. L'enorme peso del CEV in Europa è palese, al punto da far perdere interesse ad altre Federazioni di organizzare un proprio campionato. In Francia si organizzano campionati per i giovanissimi, ma non una vera e propria serie nazionale, niente in Portogallo, poi c'è la FMI con il CIV che è una mosca bianca fuori dall'egida Dorna, ma con un livello decisamente più basso rispetto al CEV.

Ma non basta. La Dorna sembra voler espandere sempre di più la sua influenza sia a livello europeo che globale. E' recente, del 22 agosto, la notizia dell'introduzione della Moto3 nel campionato tedesco velocità, l'IDM. Si tratta di una apertura interessata da parte degli organizzatori tedeschi verso una nuova categoria che deve essere secondo il presidente dell'ADAC (la federazione tedesca) Hermann Tomczyk un prolungamento del monomarca KTM che è stato introdotto quest'anno. Sarà un caso che la casa austriaca sia presente da anni nel paddock della MotoGP, prima come squadra in 125 e 250, poi nella Moto3 (dove vince da subito e dove è ancora leader con Jack Miller), oltre che con il trofeo RedBull Rookies Cup che schiera ancora delle KTM affidate alle promesse mondiali del motociclismo. Non solo la KTM è tra quelle case che entrerà nella classe regina nel 2017, secondo una lettera di intenti spedita da Mattinghofen alla Dorna solo pochi giorni fa.

Le bandierine della Dorna, sono però, anche più lontane del vecchio continente. Lo scorso anno, infatti, è stato istituito lo Shell Advance Asia Talent Cup. Si tratta di un monomarca con delle Honda Moto3 che mette in pista i talenti del sud est asiatico (Malesia, Thailandia e Giappone). Una trovata geniale per cercare di affezionare alla Moto3, attraverso il premio finale di un posto nel mondiale, milioni di ragazzi fino ad oggi venuti su con le corse degli scooter. L'asia, poi, è il mercato di riferimento di tutti i costruttori che vendono volumi enormi di due ruote proprio in quelle zone.

Dopo l'Asia, c'è il nuovo continente. Per creare una base unica che porti linfa (piloti, squadre e sponsor) verso la Superbike e la MotoGP, serviva un organizzatore amico. L'occasione è arrivata grazie all'ex iridato della 500 Wayne Rayney che con la sua KRAVE è riuscita a scalzare la DMG dall'organizzazione dell'AMA Superbike. La KRAVE, che ha ricevuto da subito la benedizione della Dorna, cambierà le corse negli Stati Uniti a partire dal nome che diventerà Moto America (simile a MotoGP? No...). L'interessamento di Dorna verso questa operazione non è stato mai celato, tanto Rayney e Ezpeleta hanno parlato a lungo e in pubblico di questo più volte, tanto che anche l'autorevole sito americano Cycle News cita gli interessi della società spagnola nel cambio di rotta delle corse USA.

In tutta questa attività di influenza si potrebbe pensare che la Dorna abbia una forte influenza su tutte le competizioni di moto su pista di alto livello nel mondo. Ma, a tal proposito solo una sentenza dell'Antitrust Europeo è stata rilasciata. Lo ricorda il sito Superbikeplanet.com in un suo pezzo dell'8 ottobre 2012 (a pochi mesi dall'acquisizione di Infront da parte di Bridgepoint), dove cita le motivazioni del non intervento in "ci sono limitate sovrapposizioni tra le attività delle parti e al fatto che le fonti alternative di approvvigionamento sufficienti continueranno ad essere a disposizione dei clienti della nuova entità in tutti i mercati interessati."

Forse, alla luce dei nuovi accordi e delle nuove influenze che Dorna ha nei vari campionati sparsi nel mondo, sarebbe gradito un nuovo parere, cosa che per ora non sembra nelle priorità dell'ente europeo.

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