Quando ti viene da dire "si sapeva" o "l'avevamo detto", puoi provare soddisfazione per averci preso ma, allo stesso tempo, anche rammarico per quanto ti ritrovi tra le mani.
Non è una lezione di filosofia, ma un'umile costatazione dei fatti: dove siamo arrivati con i costi della Moto3?
Lo si sapeva, era chiarissimo, era limpido come l'acqua di sorgente, era lapalissiano sin dall'inizio, sin da quando se ne iniziò a parlare e, nonostante tutti i buoni propositi, questa nuova categoria è forse peggio di quello che si pensava fosse già una piaga da dover curare, la 125Gp; come a dire che la cura è stata peggio del male.
Ricordo che nel 2008, il Gruppo Piaggio realizzò un poster ed in Portogallo ben 42 piloti tra quelli della ottavo di litro e della 250cc, posarono tutti insieme sul rettilineo dell'Estoril, tutti in sella ad Aprilia, Derbi o Gilera, tutte moto gestite dallo stesso reparto corse di Noale.
Da li ebbe inizio la "guerra" alla Casa italiana, prima con la Moto2 e poi, dopo che nel 2011 la 125cc si era trasformata in un vero e proprio monomarca Aprilia, con la Moto3.
E' vero, le 125 erano arrivate a costare molto e i team erano costretti a sborsare tanti soldi per chiudere i budget; cosi qualcuno pensò bene che la panacea per i mali comuni, fosse quella di far nascere la nuova Entry Class del Motomondiale, condita anche di un regolamento in grado di limitarne estremamente i costi.
Tanto un motore non può costare più di 12.000 euro, tanto i giri sono limitati, tanto gli stessi motori sono limitati; si, ok su tutto, ma a nessuno è venuto in mente di dire per esempio, quanto doveva costare una moto intera ... si perché una moto non è fatta di solo motore, cosi come le corse non finiscono con il solo acquisto della moto.
Bellissima la favola della Honda che vendeva le sue Moto3 al prezzo promozionale di 20.000 euro; a voi risulta che qualche pilota le utilizzi per correre cosi come sono?
La Moto3 è esattamente un business come lo era la 125cc, sono solo cambiati i soggetti che lo gestiscono; KTM in primis, bravissima ed in grado di investire tantissimi soldi in questo progetto, così come la Honda, dalla quale vorremmo sapere quanto "rimette" sulla produzione di ogni singolo motore, non di quello finto chiaramente ma di quelli "buoni", che non possono essere venduti a soli 12.000 euro cadauno, se non a patto di lasciare sul banco un bel gruzzoletto.
Vogliamo parlare di telai e dei 50.000 euro del costo, per esempio, di quello fornito dalla FTR - senza mancare di rispetto a Suter o Kalex -? ... e poi ci sono le sospensioni, i cerchi ... e poi le revisioni dei motori ogni 1500 km, gli aggiornamenti ... andiamo avanti? Si andiamo avanti, perché disponibili ci sono anche kit di potenziamento che, per regolamento, non dovrebbero esistere se tutti i motori debbono costare per tutti 12.000 euro e poi c'è il gentleman agreement, ma di quello parliamo un'altra volta.
Insomma, la Moto3 ci è stata venduta come un qualche cosa che non esiste e, la cosa peggiore è che questa sorta di morbo sta già contagiando anche i campionati minori.
Un esempio? Che fine hanno fatto le moto di Fenati e Tonucci dello scorso anno, quelle del Team Italia per intenderci? Sono finite nel CIV ... e l'unica differenza è quella che nel nostro campionato nazionale, il regime di rotazione è fissato a 13.500 contro 14.000 - roba da centralina elettronica e nulla più - e che di motori se ne possono utilizzare 3 contro gli 8 del mondiale, con 10 gare a differenza di 18.
Quindi, già nel CIV circolano moto da decine e decine di migliaia di euro cosi come nel CEV e, questo, fa si che per correre, i soldi richiesti ai piloti siano di conseguenza tanti se si vuole un mezzo all'altezza perché si sa, il marketing è marketing ...
Insomma, ancora una volta non è cambiato nulla ... i 380.000 euro richiesti dalla KTM per il pacchetto "all inclusive", non sono poi tanto diversi dal pacchetto "tutto incluso" che ti consigliava l'Aprilia ...